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Un diario di cose celesti

Chi siamo? Perché?

Immagini da Marte

02 Nov 2009 05:16 PM – Michele Diodati

La sonda della NASA Mars Reconnaissance Orbiter, lanciata da Cape Canaveral nel 2005, è da tempo in orbita intorno al pianeta Marte, per la più accurata missione di monitoraggio della sua superficie mai realizzata finora. Tra i numerosi strumenti scientifici a bordo della navetta, vi è una fotocamera ad altissima risoluzione, che - come tutto ciò che viene lanciato nello spazio - è designata con un acronimo, HiRISE, che sta per High Resolution Imaging Science Experiment.

HiRISE è in grado di risolvere sulla superficie di Marte particolari della grandezza di 30 cm, scattando immagini dalla distanza orbitale di 300 km! Ogni sequenza di acquisizione inviata a Terra consiste - a livello di dati “bruti”, cioè non ancora elaborati e non compressi - in un flusso digitale di quasi 52 Gigabyte, che riproduce una striscia di terreno marziano lunga alcuni chilometri. Le immagini a piena risoluzione sono “lenzuoli” da 20.000 x 40.000 pixel.

Quelle di seguito riportate, con le relative descrizioni, sono sezioni in scala estremamente ridotta di alcune delle immagini più recenti prodotte da HiRISE. Sono state pubblicate sul sito della missione nel mese di ottobre e sono le ultime arrivate di uno sterminato archivio, completamente accessibile al pubblico, che conta al momento 11.751 immagini.

Suggestivo paesaggio di dune generate dai venti marziani. Cortesia: NASA / JPL / University of Arizona

Suggestivo paesaggio di dune generate dai venti marziani. Cortesia: NASA / JPL / University of Arizona

Rari contatti stratigrafici all’interno di una zona appartenente alla residua calotta del Polo Sud marziano. Cortesia: NASA / JPL / University of Arizona

Rari contatti stratigrafici all’interno di una zona appartenente alla residua calotta del Polo Sud marziano. Cortesia: NASA / JPL / University of Arizona

Depositi stratificati soggetti ad erosione presso il Lago Ismenius. Cortesia: NASA / JPL / University of Arizona

Depositi stratificati soggetti ad erosione presso il Lago Ismenius. Cortesia: NASA / JPL / University of Arizona

Dune prodotte dal vento. Cortesia: NASA / JPL / University of Arizona

Dune prodotte dal vento. Cortesia: NASA / JPL / University of Arizona

Le tracce di un macigno largo appena sei metri, rotolato all’interno di una stria su un declivio. Gli scienziati pensano che le striature curvilinee visibili nell'immagine siano la conseguenza di valanghe “secche” di polveri e sabbia, che lasciano scoperte zone di terreno sottostante, che, per la sua composizione, appare, a seconda dei casi, più scuro o più chiaro rispetto al terreno circostante. Cortesia: NASA / JPL / University of Arizona

Le tracce di un macigno largo appena sei metri, rotolato all’interno di una stria su un declivio. Gli scienziati pensano che le striature curvilinee visibili nell'immagine siano la conseguenza di valanghe “secche” di polveri e sabbia, che lasciano scoperte zone di terreno sottostante, che, per la sua composizione, appare, a seconda dei casi, più scuro o più chiaro rispetto al terreno circostante. Cortesia: NASA / JPL / University of Arizona

Increspature e dune generate dal vento. Cortesia: NASA / JPL / University of Arizona

Increspature e dune generate dal vento. Cortesia: NASA / JPL / University of Arizona

Stratificazioni dai toni luminosi in una regione chiamata <i>Noctis Labyrinthus</i>. I dati forniti dallo spettrometro CRISM indicano la presenza di solfati ferrosi e minerali argillosi. Cortesia: NASA / JPL / University of Arizona

Stratificazioni dai toni luminosi in una regione chiamata <i>Noctis Labyrinthus</i>. I dati forniti dallo spettrometro CRISM indicano la presenza di solfati ferrosi e minerali argillosi. Cortesia: NASA / JPL / University of Arizona

Una gola rocciosa che somiglia fortemente al letto prosciugato di un antico fiume. Cortesia: NASA / JPL / University of Arizona

Una gola rocciosa che somiglia fortemente al letto prosciugato di un antico fiume. Cortesia: NASA / JPL / University of Arizona

Un particolare della regione nota come <i>Cerberus Fossae</i>. Cortesia: NASA / JPL / University of Arizona

Un particolare della regione nota come <i>Cerberus Fossae</i>. Cortesia: NASA / JPL / University of Arizona

Una regione nella zona della residua calotta del Polo Sud marziano. Cortesia: NASA / JPL / University of Arizona

Una regione nella zona della residua calotta del Polo Sud marziano. Cortesia: NASA / JPL / University of Arizona

Riferimenti

Tag: Marte, mars reconnaissance orbiter, hirise, geologia, gallerie, articoli

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