Omega Centauri, un oceano sfavillante di stelle
Scoperto nel 1677 dal celebre astronomo inglese Edmond Halley (che lo classificò però come una nebulosa), Omega Centauri è il più grande, massiccio e brillante tra i circa 150 ammassi globulari che fanno corona alla Via Lattea. Noto anche come NGC 5139, si trova nella costellazione meridionale del Centauro, a una distanza stimata di 16-17.000 anni luce dalla Terra. Ha una dimensione angolare nel cielo superiore a quella della Luna piena, che, alla distanza di Omega Centauri, corrisponde a un diametro di oltre 150 anni luce. C’è solo un ammasso globulare, nel gruppo locale di galassie, che lo supera per grandezza, massa e luminosità: è Mayall II, nella galassia di Andromeda.
La regione centrale dell'ammasso globulare Omega Centauri, ritagliata da un'immagine in campo largo ripresa dal telescopio VST dell'ESO in Cile (<a href="http://f.cl.ly/items/2d3k1G2J1N1916060Q3Y/omega.jpg" target="_blank">vedi in alta risoluzione</a>). Cortesia: ESO/INAF-VST/OmegaCAM
Omega Centauri contiene qualcosa come dieci milioni di stelle, mediamente meno massicce del Sole, per una massa totale di circa 5 milioni di masse solari. Le stelle sono così compattamente stipate al centro dell'ammasso che gli astronomi calcolano che non vi sia più di un decimo di anno luce di separazione tra una stella e le sue vicine. Non deve esservi notte, per un pianeta che si trovi in una zona del cielo così brulicante di luci!
Certo, un’ipotetica civiltà aliena, nata su un pianeta orbitante intorno a una stella nella regione centrale di Omega Centauri, avrebbe molte più possibilità di noi terrestri di trovare altra vita nei suoi dintorni. Così tante stelle in così poco spazio permetterebbero, infatti, di viaggiare da un sistema stellare all’altro molto più agevolmente di quanto potremo mai fare noi terrestri, confinati in una regione della galassia dove le stelle sono tanto lontane le une dalle altre da sembrare irraggiungibili. A meno che, ovviamente, qualcuno non riesca a tradurre in realtà le tecnologie di viaggio interstellare immaginate dagli autori di fantascienza...
Pare che al centro di Omega Centauri si annidi un raro buco nero di massa intermedia (cioè tra le 12.000 e le 40.000 masse solari). Questa e altre caratteristiche fanno supporre che NGC 5139 sia il residuo di una galassia nana catturata in un lontano passato dalla Via Lattea. Le stelle antichissime che lo popolano (una caratteristica tipica degli ammassi globulari) ne fanno uno strumento utile per stabilire un limite inferiore all’età dell’universo: con i suoi 12 miliardi di anni, Omega Centauri non può infatti essere più vecchio dell’universo stesso.
E a proposito di stelle, non sempre quelle che nascono in un ammasso globulare trascorrono lì tutta la loro vita. Può succedere che le interazioni gravitazionali tra stelle vicine imprimano a un certo punto un grosso “calcio” a una di esse, sciogliendola per sempre dall’abbraccio dell’ammasso e sparandola verso le profondità dello spazio esterno. È quello che si crede sia accaduto alla stella di Kapteyn, una nana rossa di classe spettrale M1 che si trova a soli 13 anni luce dalla Terra. Per via della sua composizione chimica, gli astrofisici ritengono che sia nata proprio in Omega Centauri. Ma come ha fatto ad arrivare così lontano dal suo luogo di origine? Questa e altre stranezze rendono NGC 5139 un oggetto unico e affascinante.
OmegaCAM è il cuore del telescopio VST. Con i suoi 32 CCD è in grado di assicurare una risoluzione di 268 megapixel. Cortesia: ESO/INAF-VST/OmegaCAM
Lo strumento che ha consentito di registrare con tanto squisito dettaglio l'immagine di Omega Centauri è la fotocamera OmegaCAM, montata sul VLT Survey Telescope da 2,6 metri dell’ESO: due strumenti in parte italiani, perché alla loro progettazione e costruzione ha partecipato l’INAF, l’istituto nazionale di astrofisica. Omega Centauri è stato il secondo oggetto, dopo la nebulosa Messier 17, a essere stato acquisito dai 268 megapixel di OmegaCAM. Ne è venuta fuori un’immagine straordinariamente grande e dettagliata, un “lenzuolo” di 14.540 pixel di lato e del peso di ben 530 MB, scaricabile in formato TIF dal sito dell’ESO.
Ovviamente immagini così grandi sono impossibili da visualizzare su una pagina web. Ma niente paura! Ho "fatto a pezzi" il file TIF da 530 MB, ricavandone una selezione di 45 frammenti, riportati in colonna più sotto, che mostrano la regione del nucleo di Omega Centauri alla massima risoluzione disponibile (visibile ingrandendo ciascun ritaglio).
Mi scuso in anticipo con i lettori che non possiedono una connessione veloce a Internet...
L'affollatissima regione centrale di Omega Centauri, in una selezione di ritagli alla massima risoluzione, ricavati dall'immagine dell'ammasso pubblicata sul sito dell'ESO. Cortesia: ESO/INAF-VST/OmegaCAM
Riferimenti
VST image of the giant globular cluster Omega Centauri*
eso1119b - VST image of the giant globular cluster Omega Centauri*. The second released VST image may be the best portrait of the globular star cluster Omega Centauri ever made. Omega Centauri, in ...
Georg-August-Universität Göttingen - Presseinformationen
Webseiten der Georg-August-Universität Göttingen
L'universo come non lo avete mai visto
DAL VST IMMAGINI A 268 MEGAPIXEL Ecco le prime spettacolari immagini del cielo australe riprese dallo strumento OmegaCAM del telescopio VST dell'ESO, ideato e progettato all'INAF-Osservatorio ...
http://www.media.inaf.it/2011/06/08/l%E2%80%99universo-come-non-lo-avete-mai-visto/
Astronomers Find Suspected Medium-Sized Black Hole in Omega Centauri | McDonald Observatory
2 April 2008 Joint Release with NASA's Space Telescope Science Institute and Gemini Observatory AUSTIN - A well-known star cluster that glitters with the light of millions of stars may have a ...
APOD: 2007 April 19 - NGC 5139: Omega Centauri
A different astronomy and space science related image is featured each day, along with a brief explanation.
Omega Centauri - Wikipedia, the free encyclopedia
Omega Centauri (ω Cen) or NGC 5139, also known as Caldwell 80, is a globular cluster in the constellation of Centaurus, discovered by Edmond Halley in 1677 who listed it as a nebula. Omega Centauri
NASA -- larger image Kapteyn's Star is a very dim red subdwarf, somewhat bluer and dimmer than Gliese 623 A (M2.5V) and B (M5.8Ve) at lower right. (See a2MASS Survey image of Kapteyn's from theNASA
First Images from the VLT Survey Telescope - VST and 268 megapixel OmegaCAM start work
The VLT Survey Telescope (VST), the latest addition to ESO's Paranal Observatory, has made its first release of impressive images of the southern sky. The VST is a state-of-the-art 2.6-metre ...
VLT Survey Telescope - Wikipedia
Caratteristiche e obiettivi Il VST è un telescopio alt-azimutale di ricognizione a grande campo, con un'apertura di 2,6 metri che è stato installato e reso operativo nel 2007 presso l'Osservatori...
Tag: articoli, ammassi globulari, Omega Centauri, NGC 5139, stella di Kapteyn, vst
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