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Un diario di cose celesti

Chi siamo? Perché?

La fusione delle nane bianche

07 Apr 2011 07:13 PM – Michele Diodati

Cortesia: David A. Aguilar (CfA)

Cortesia: David A. Aguilar (CfA)

L’immagine è una rappresentazione artistica di ciò che accadrà fra alcune decine di milioni di anni al sistema binario SDSS J010657.39-100003.3, situato nella costellazione della Balena, a circa 7800 anni luce da noi. Le due nane bianche che attualmente lo formano si fonderanno tra loro e rinasceranno come una stella sola, vista, nell'illustrazione, sullo sfondo di un ipotetico pianeta appartenente al sistema.

Una nana bianca è una stella di tipo solare che, dopo aver esaurito il suo combustibile nucleare ed essersi liberata dei suoi strati esterni, collassa sotto la spinta della propria gravità, fino a racchiudere l’equivalente di una massa solare in un volume pari a quello della Terra. La densità è ovviamente spaventosa: un cucchiaino di materia prelevato da una nana bianca peserebbe più di una tonnellata.

Le due nane bianche del sistema SDSS J010657.39-100003.3 sono dunque cadaveri di stelle, che hanno già vissuto miliardi di anni nella cosiddetta sequenza principale, ne sono uscite e stanno adesso dissipando lentamente il calore residuo. Tuttavia, orbitano a distanza ravvicinatissima l’una dall’altra: meno di 225.000 km, circa due terzi della distanza tra la Terra e la Luna. E percorrono la loro orbita a una velocità spaventosa, pari a oltre 1,5 milioni di chilometri orari, il che le porta a compiere una rivoluzione completa intorno al comune centro di gravità in soli 39 minuti.

Questo sistema binario così ravvicinato e veloce distorce con la sua gravità lo spazio-tempo, producendo onde gravitazionali. Ciò sottrae energia alle due stelle e questa costante perdita le avvicina inesorabilmente l’una all’altra. Non accadrà domani, ma entro 37 milioni di anni - prevedono gli scienziati - le due nane bianche cadranno l’una sull’altra. Di solito, quando accadono simili catastrofi, l’energia liberata è talmente gigantesca da produrre un’esplosione di supernova. Ma in questo caso, le due stelle (i cui nuclei contengono, pare, essenzialmente elio) non hanno una massa sufficiente a innescare un’esplosione di supernova. Le loro rispettive masse - corrispondenti al 17 e al 43 per cento della massa del Sole - saranno però sufficienti, dopo la fusione, a ripristinare il meccanismo di fusione nucleare che alimenta le stelle sulla sequenza principale. Insomma, le due stelle defunte rinasceranno come una sola, che avrà una nuova giovinezza da spendere: una fenice stellare.

Lo studio che descrive l’insolito sistema binario è disponibile in pre-stampa su arXiv.org.

Un'animazione che simula il progressivo avvicinamento e la fusione finale delle due nane bianche in orbita ravvicinata. Cortesia: Cortesia: David A. Aguilar (CfA)

Riferimenti

Tag: articoli, nane bianche, onde gravitazionali

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