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Un diario di cose celesti

Chi siamo? Perché?

Al confine tra la terra e il cielo

26 Nov 2012 06:11 PM – Michele Diodati

Al confine tra la terra e il cielo

Christoph Malin è un fotografo e giornalista freelance che vive in Austria, letteralmente ossessionato dall'idea di realizzare filmati in time-lapse, cioè con quella tecnica, resa possibile dalle moderne tecnologie, che consiste nell'assemblare un'infinita serie di scatti fotografici successivi in un filmato, creando così l'illusione del movimento: insomma, come fare un film, ma usando la macchina fotografica al posto della cinepresa. E Malin è straordinariamente bravo in quest'arte.

Lo dimostra la sua ultima produzione: un time-lapse dell'Isola di La Palma, al largo delle coste del Marocco (ma appartenente politicamente alla Spagna), sede di alcuni dei maggiori osservatori astronomici del mondo, tra cui il Gran Telescopio Canarias. La geografia del luogo è segnata dalla gigantesca Caldera del Taburiente, un cratere vulcanico largo nove chilometri, una delle cui pareti franò in un lontano passato, producendo un cataclisma di proporzioni inimmaginabili, almeno a giudicare dall'enorme ferita che mutila un intero fianco del vulcano.

Malin ha trascorso un anno e mezzo nella produzione del suo filmato, intitolato "Un'isola nel cielo" ("Island in the Sky"). La fatica che è costata una simile produzione può essere compresa solo da chi conosce le fasi della complessa lavorazione, necessaria per giungere a quei pochi minuti di immagini assemblate nel filmato. Si tratta di viaggi su viaggi nell'isola, di scalate solitarie, di notti trascorse all'addiaccio, cercando la locazione migliore per installare il macchinario da ripresa, di mattine trascorse in dormiveglia sulla spiaggia, cercando di recuperare il sonno perduto. E su tutto, un infernale lavoro di montaggio al computer, eseguito su oltre un terabyte (mille gigabyte) di immagini grezze.

Ma il risultato finale merita senza dubbio tanta fatica. Le immagini messe insieme da Malin sono un campionario di scenari naturali mozzafiato: i contrafforti del vulcano "bagnati" da un mare di nuvole, che si muovono veloci come le acque del mare; paesaggi incredibili fatti di roccia, alberi, mare e nuvole; le luci del giorno e della notte che si alternano con effetti suggestivi, come le stelle ancora visibili mentre il giorno è alto e un albero proietta la sua ombra sul muro bianchissimo di una chiesa. Ma ciò che veramente ammalia lo spettatore è la vista della Via Lattea che attraversa il cielo notturno, ruotando in quel caratteristico modo che corrisponde alla rotazione della Terra: uno spettacolo che non stanca mai, per quante volte lo si guardi. E infine le luci della città, e fulmini sotto una coltre di nuvole, attraversata però dalle luci delle stelle che si intravvedono nel cielo sereno, lì sulla vetta, proprio dove si aprono gli occhi dei telescopi.

Il lavoro di Malin è un'iniziativa all'interno di The World At Night (TWAN), uno sforzo internazionale per diffondere immagini e filmati del cielo notturno, in modo da sensibilizzare gli esseri umani sulla perdita terribile causata dall'inquinamento luminoso

Il lavoro di Malin è un'iniziativa all'interno di The World At Night (TWAN), uno sforzo internazionale per diffondere immagini e filmati del cielo notturno, in modo da sensibilizzare gli esseri umani sulla perdita terribile causata dall'inquinamento luminoso

Riferimenti

Tag: time-lapse, La Palma, via lattea, GranTeCan, TWAN, articoli

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